L’universo geometrico è il nuovo fronte creativo di Alessandra Tabarrani. Le forme geometriche vivono dentro il disegno e nella forma della tela stessa, moltiplicandosi all’infinito, in una mossa evolutiva verso l’astrazione. L’eco Kandinskyano si avverte, rivisitando in chiave personale, nelle giocose geometrie e queste richiamano, per certi versi, il decorativismo naif floreale degli anni ‘70. I colori sono intensi, vivi, particolarmente nitidi e il disegno minimale e stilizzato, offre, in q1
L’universo geometrico è il nuovo fronte creativo di Alessandra Tabarrani. Le forme geometriche vivono dentro il disegno e nella forma della tela stessa, moltiplicandosi all’infinito, in una mossa evolutiva verso l’astrazione. L’eco Kandinskyano si avverte, rivisitando in chiave personale, nelle giocose geometrie e queste richiamano, per certi versi, il decorativismo naif floreale degli anni ‘70. I colori sono intensi, vivi, particolarmente nitidi e il disegno minimale e stilizzato, offre, in queste opere, pannelli di geometrie astratte e campi di colore dai contorni netti. L’astrazione geometrica, non segue regole matematiche ma ci rimanda all’ordine e così le tele della Tabarrani propongono innumerevoli forme che combinandosi in una sola, quella della tela, offrono un particolare dualismo fra immagine rappresentata e supporto. La tela, dipinta e poi sovrapposta a una lastra di vetro, propone un effetto finale arricchito dallo sfondo lucido del vetro.